Per ricordarci quanto tempo ci rimane prima dello sconvolgimento ecologico, a Manhattan è stato installato il Climate Clock opera di G. Golan e A. Boyd, rivolto al nostro singolo, individuale ed egocentrico ‘Io’ separato dagli altri 7,8 miliardi di ‘Io’:
che non sa amare
che coltiva odio e rancore
che ignora la differenza col ’sé’
che vede solo i difetti degli altri
che non riconosce i propri errori
che non sopporta alcuna critica
che si ritiene saggio senza esserlo
che si nutre della propria arroganza
che non è l’esempio di un buon genitore
che pensa solo al proprio tornaconto
che non parla con il proprio vicino
che non partecipa al benessere altrui
che non si preoccupa di chi muore di fame
che non si prende cura delle prossime generazioni
che ha bisogno di leggi e norme per essere onesto
che non comprende cosa sia il prossimo
che necessita di confini, muri e recinti
che disprezza il debole e il disperato
che non si presta alle buone azioni
che da la colpa sempre agli altri
che sputa veleno contro chiunque
che vibra solo di frequenze nocive
che calunnia sempre il suo amico
che abusa del proprio partner
che istiga alla violenza
che immagina complotti ovunque
che non valuta il cambiamento necessario
che non si informa sulla veridicità delle notizie
che non si addentra nella storia di un libro
che non sa leggere una poesia
che preferisce la frivolezza
che crede piuttosto che sapere
che è ignaro dei limiti sensoriali
che vive nella falsità della sua realtà
che non ascolta le notizie che contano
che si crogiola nella sua zona di confort
che guarda solo programmi spegni cervello
che vede l’erba del vicino sempre più verde
che desidera solo il piacere e avere
che non conosce l’opportunità di una crisi
che non accetta la sofferenza come evolutiva
che non si allarma del riscaldamento globale
che non segue chi urla ‘il pianeta brucia!’
che non traduce l’ultimatum di ‘Gaia’
che non considera il virus un avvertimento
che vuole ritornare alla vita frenetica di prima
che nega l’esistenza di una pandemia in corso
che non percepisce l’immensità delle forze in atto
che si rifiuta di fermarsi per dar tregua al pianeta
che stima il lavoro più importante della felicità
che non apprezza l’importanza di un ambiente sano
che non intuisce la connessione costruttiva
che non accoglie la libertà come collettiva
che non afferra l’interdipendenza umana
che non sostiene l’economia circolare
che si circonda di articoli usa e getta
che difende soltanto il proprio orticello
che butta il mozzicone di sigaretta in strada
che si sbarazza della mascherina a terra
che si libera del suo preservativo in giro
che sporca i prati con siringhe drogate
che non raccoglie i rifiuti ad ogni picnic
che non pulisce la spiaggia occupata
che getta spazzatura in montagna
che spreca il cibo ad ogni pasto
che non differenzia la sua pattumiera
che acquista oltre il proprio fabbisogno
che guida l’auto col motore a scoppio
che fa partire la caldaia al primo freddo
che accende l’aria condizionata al primo caldo
che produce l’inutile inquinando i cieli
che altera i dati delle polveri emesse
che non spegne mai le luci di casa
che tiene i rubinetti sempre aperti
che avvelena le falde acquifere
che sversa liquami nei fiumi
che contamina la terra
che brucia i rifiuti tossici
che lava le cisterne in mare
che appiccica il fuoco alle foreste
che caccia le prede per diletto
che pesca soltanto per lucro
che uccide per convenienza
che innesca bombe senza pietà
che ordina guerre a propria vantaggio
che imbraccia un mitra per ogni ideale
che esegue ordini senza responsabilizzarsi
che si appropria dei sistemi essenziali all'Uomo
che accumula ricchezze oltre ogni misura
che specula sempre sulle disgrazie altrui
che brama nel dominare il mondo
che è malato di avidità e di potere
che si reputa invulnerabile
…
che disprezza la Vita
che non rispetta le Leggi della Natura
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