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  • Immagine del redattoreJ.C. CASALINI

I TONI SI ALZANO

Aggiornamento: 16 nov 2022

Dopo un primo incauto giudizio del Presidente Francese Macron, preoccupato dei contraccolpi e delle speranze riaccese della destra nel suo paese per i risultati delle elezioni in Italia, ecco che non si è fatta attendere la risposta della neo eletta Meloni.

Da cittadino pacifico quale sono, che vive peraltro a cavallo tra i due paesi, non posso che preoccuparmi quando si alzano i toni nella politica perché la stupidità (la cito come qualità, senza giudizio negativo), consapevole o meno, utilizzata nelle parole sul filo di una rottura diplomatica non si ferma alla scaramuccia degli ego dei due leader, perché coinvolgerà una massa sempre pronta a infervorarsi quando sollecitata dagli orgogli e ormoni nazionali, e



rischierà di riaccendere antiche rivalità che credevamo superate. Quando questa massa, da non confondersi con il populismo citato dal premier spagnolo, tocca gli estremi di una deriva politica la preoccupazione diventa doppia.

Il tentativo ora di Macron di cercare una collaborazione con l’Italia su patto di stabilità, immigrazione clandestina e prezzo del gas, per esempio, sarà interessante per capire la lunghezza e la larghezza dello strappo politico tra i due paesi.

Le Président ha davvero detto le parole riprese dalla Meloni? Anche se la propaganda e un certo tipo di giornalismo è capace di inventare una causa per giustificare ogni effetto a seguire, la Meloni ha fatto comunque un grande errore: disconoscere che ogni paese gestisce le proprie risorse a discapito degli altri. Nulla di strano: questo succede perché non abbiamo ancora oggi una sincera volontà di unione pacifica non competitiva né in Europa e soprattutto nel mondo. Cosicché a insistere nel sollevare il coperchio della pentola dell’avversario, non si fa che scoperchiare tutte le pentole a seguire di tutti gli altri paesi coalizzati o simpatizzanti per l’uno o per l’altro.

Meloni probabilmente non ha compreso gli interessi segreti della nostra nazione che vanno dalle banche, all’energia, dalla vendita di armi a quello del mercato della droga in mano alla mafia italiana con ramificazioni nel mondo. Quando verrà a saperlo, dal momento che prenderà le redini del paese, si imbarazzerà delle sue parole? Sono curioso. È talmente convinta e fiera di avere dato un assist alla rivale di Macron che non si è neppure posta una semplice e logica domanda: Se Le Pen dovesse vincere le prossime elezioni, come farà poi l'onorevole Meloni a far finta che l’uranio del Niger (ex colonia francese), la moneta Panafricana, gli immigrati fermati a Ventimiglia saranno sempre un problema?

Sarà la dimostrazione che la stupidità in generis in politica, quando è esternata per ottenere un consenso continuo dal proprio elettorato (poco più di un quinto del popolo votante italiano), a discapito di una sana connessione tra cittadini di nazioni diverse, non ha lungimiranza.



© immagine: composizione digitale dell'autore


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